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Figli di un La Minore - CD - SPETTACOLO

 
Con l'uscita del primo CD del Tappeto di Iqbal - Figli di un La Minore per questo inverno i giovani di Barra presenteranno il disco
con uno spettacolo omonimo molto toccante.
 
Sinossi

Lo spettacolo dei giovani ragazzi di strada del quartiere di Barra di Napoli afflitto dalla piaga di Camorra vede gli ex ragazzi di strada promotori in Italia di una possibilità. I giovani ragazzi che girano in Italia con lo spettacolo “Figli di un La minore” raccontano un altro punto di vista, di chi la strada l’ha vissuta in maniera negativa e che oggi in strada, attraverso le azioni sociali, la vivono per “togliere le perle ai porci”.

Scritto e diretto da Giovanni Savino lo spettacolo vuole mettere l’accento sulle cause che hanno generato quella che a Napoli, secondo Savino, è una tragedia sociale che vede la nuova generazione abbandonati dallo Stato e in totali balia della camorra. E’ la storia dei quartieri di Napoli che, pur vivendo le stesse tragedie di quella ormai nota Scampia, subiscono sciacallaggio mediatico solo dopo fatti eclatanti ma poi dimenticati. Quartieri, come quelli Barra, con il numero di minori tra i più elevati di Napoli ma nello stesso tempo con altissimi livelli di dispersione scolastica e sfruttamento del lavoro minorile anche da parte della camorra. E’ un quartiere con 40mila abitanti ma dove manca tutto da un teatro a un cinema, da luoghi aggregativi e di gioco. Questo spettacolo, messo in scena veramente da ragazzi di strada racconta di chi vuole mostrare a chi sa solo giudicare dalle immagini e che “si sente assolto pur essendo lo stesso coinvolto” che seppur “Minore è pur sempre un La ovvero la prima nota da cui far ripartire una nuova melodia” . I giovani di Barra vogliono raccontare i coetani del Rione Traiano, del Rione Salicelle, di Forcella, del Rione De Gasperi, del Bronx di San Giovanni e di tutti quelli che, vissuti nell’abbandono e nell’imbrutimento, allevati in alveari a batterie nelle case popolari fatiscenti, oppressi oggi vengono alla ribalta come più cattivi e violenti degli oppressori. E’ una tragedia sociale che sta costruendo la futura generazione come “l’orrore” da Apocalisse nel totale “Odio” . Ma esiste una terza via e i giovani di Barra, dopo quattro anni dall’ingresso nel Tappeto di Iqbal di Giovanni e Bruno Savino, che attraverso la “Bellezza” hanno scoperto che “una risata cambierà il mondo”, vogliono, con coraggio urarlo per smuovere "anime coraggiose".  E per questo tale spettacolo è la dimostrazione del potere del Teatro Civile, quello vero e non finto come spesso accade per strizzare dalla vacche magre che diventano luoghi per fiction, libri, canzoni, quel  potere quale  mezzo di diffusione di massa dove il contatto con le persone è la chiave di un cambiamento possibile che si costruisce attraverso la coesione sociale.  Attraverso questo spettacolo questi ragazzi che avevano lasciato i percorsi scolastici e formativi riescono a rifiutare le lusinghe della camorra e a pagarsi gli studi ed è per questo che diventa necessario non solo per lo spettatore ma anche per questi giovani eroi attori.

Interpreti :         Angela Cuccaro, Carlo Epifani, Marco Ravone, Marco Riccio, Pietro Esposito, Michelangelo Ravone, Ciro Grimaldi

Musiche :            Giovanni Savino, Iacopo Di Girolamo, Pietro Esposito

Scritto e Diretto da Giovanni Savino